Articolo Marketing

Tutto quello che c’è da sapere sulle campagne Google Ads

20 Settembre 2023, , , ,
Tempo di lettura: 17 minuti

Che cos’è e come funziona Google Ads

Google AdWords, ora noto come Google Ads, è la piattaforma pubblicitaria online di Google che consente alle aziende di promuovere i propri prodotti e servizi attraverso annunci mirati.
Lanciato nel 2000, è diventato uno strumento fondamentale per il digital marketing, grazie alla sua capacità di raggiungere un vasto pubblico in modo efficace e mirato.

La piattaforma funziona principalmente attraverso un sistema di aste, dove gli inserzionisti fanno offerte per parole chiave specifiche pertinenti al loro settore o prodotto. Quando un utente esegue una ricerca su Google utilizzando quelle parole chiave, gli annunci pertinenti possono apparire nei risultati di ricerca.
Questo approccio consente alle aziende di raggiungere potenziali clienti proprio nel momento in cui stanno cercando informazioni correlate ai prodotti o servizi offerti.

Uno dei principali vantaggi è la sua flessibilità e scalabilità.
Gli inserzionisti possono impostare budget giornalieri e scegliere il costo massimo che sono disposti a pagare per ogni clic sui loro annunci (CPC – Cost Per Click).
Ciò consente anche alle piccole imprese con budget limitati di competere con aziende più grandi su argomenti rilevanti.

La piattaforma fornisce strumenti avanzati per monitorare le prestazioni delle campagne pubblicitarie tramite metriche dettagliate come il tasso di clic (CTR), conversioni e ritorno sull’investimento (ROI).
Queste analisi aiutano gli inserzionisti a ottimizzare continuamente le loro strategie pubblicitarie per ottenere risultati migliori.

In sintesi, Google Ads rappresenta una componente essenziale nel panorama del marketing digitale moderno, offrendo alle aziende la possibilità di raggiungere efficacemente i propri target attraverso strategie pubblicitarie mirate e dati analitici precisi.

Processo delle campagne Google Ads

A cosa serve Google Ads

Principalmente per creare annunci che appaiono nei risultati di ricerca di Google e su altri siti partner. Questa piattaforma è uno strumento essenziale per le aziende che desiderano aumentare la loro visibilità online, raggiungere nuovi clienti e incrementare le vendite.
Uno dei principali vantaggi è la sua capacità di targetizzazione precisa.
Gli inserzionisti possono scegliere di mostrare i loro annunci a persone in base a parole chiave specifiche, località geografiche, età, interessi e molti altri fattori demografici.

Questo livello di precisione consente alle aziende di indirizzare i propri messaggi pubblicitari verso un pubblico altamente pertinente, aumentando così le probabilità di conversione.

Un altro aspetto rilevante è la possibilità di misurare con precisione l’efficacia delle campagne pubblicitarie. G.A. infatti fornisce una serie di strumenti analitici che permettono agli inserzionisti di monitorare il rendimento dei loro annunci in tempo reale. Questi dati aiutano a comprendere quali strategie funzionano meglio e quali necessitano di aggiustamenti.

In sintesi, è uno strumento versatile e potente per qualsiasi attività commerciale che desideri rafforzare la propria presenza online. Con la giusta strategia, può contribuire significativamente al successo aziendale migliorando la visibilità del marchio e aumentando le vendite.

A cosa servono le campagne

Il principale scopo delle campagne Google Advertising è quello di raggiungere un pubblico specifico in modo efficace ed efficiente. Attraverso la pubblicità pay-per-click (PPC), le aziende possono scegliere parole chiave rilevanti per il loro settore e competere per posizionarsi nei risultati sponsorizzati quando un utente esegue una ricerca correlata.

Ciò permette alle aziende di apparire proprio nel momento in cui i potenziali clienti stanno cercando prodotti o servizi simili a quelli che offrono.

Che tipo di campagne si possono realizzare con Ads

Ecco una panoramica dei principali tipi di campagne che si possono realizzare:

1. Campagne sulla rete di ricerca: queste campagne si concentrano sul targeting degli utenti che stanno attivamente cercando prodotti o servizi simili a quelli offerti dall’azienda.
Gli annunci vengono visualizzati nei risultati di ricerca di Google e aiutano a catturare l’intenzione dell’utente nel momento in cui è più propenso a effettuare un acquisto.

2. Campagne sulla rete display: ideali per aumentare la notorietà del brand, queste campagne mostrano annunci visivi su siti web, blog e app che fanno parte della Rete Display di Google. Permettono alle aziende di raggiungere un vasto pubblico attraverso banner e annunci grafici.
La rete display di Google copre oltre due milioni di siti web, video e app, offrendo la possibilità di esporre i propri annunci a oltre il 90% degli utenti internet a livello globale.
Inoltre, le opzioni di remarketing consentono di raggiungere utenti che hanno già interagito con il sito dell’inserzionista, aumentando così le possibilità di conversione.
Un altro aspetto rilevante delle campagne sulla rete display è la varietà dei formati disponibili. Gli inserzionisti possono scegliere tra immagini statiche, animazioni HTML5 e video brevi per comunicare il loro messaggio in modo più dinamico ed efficace.

3. Campagne video: attraverso YouTube e altri partner video di Google, le campagne video consentono di creare contenuti coinvolgenti e interattivi. Sono particolarmente efficaci per raccontare storie del brand o mostrare prodotti in azione.

4. Campagne shopping: perfette per i rivenditori online, queste campagne mostrano i prodotti direttamente nei risultati di ricerca con immagini, prezzi e nome del negozio, facilitando il processo d’acquisto per gli utenti.

5. Campagne app: specificamente progettate per promuovere applicazioni mobili, queste campagne aiutano a incrementare le installazioni e l’interazione con le app su diverse piattaforme Google.

6. Campagne locali: queste sono finalizzate ad attirare clienti verso negozi fisici attraverso annunci mirati che appaiono su Mappe Google e altre proprietà locali. In sintesi, G.A. offre una varietà di opzioni per soddisfare le diverse esigenze pubblicitarie delle aziende, garantendo flessibilità nella creazione di strategie personalizzate per raggiungere obiettivi specifici.

 

Google Ads (ex Adwords) come funziona


Come creare inserzioni su Google

Ecco una guida dettagliata su come impostare le tue prime campagne pubblicitarie: 

  1. Innanzitutto, accedi a Google Ads con il tuo account Google. 
  2. Se non hai già un account, ti verrà chiesto di crearne uno. 
  3. Una volta all’interno della piattaforma, il primo passo è definire gli obiettivi della tua campagna: puoi scegliere tra opzioni come aumentare il traffico sul sito web, generare lead o incrementare le vendite online. 
  4. Successivamente, dovrai identificare le parole chiave pertinenti al tuo settore
  5.  Le parole chiave sono i termini di ricerca che gli utenti inseriscono su Google e che attiveranno la visualizzazione delle tue inserzioni.
  6. Utilizza lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google per trovare le migliori opzioni in base alla rilevanza e al volume di ricerca. 
  7. Dopo aver scelto le parole chiave, è il momento di creare gli annunci veri e propri. 
  8. Gli annunci testuali su Google sono composti da un titolo accattivante, una descrizione concisa e un URL finale che porta al tuo sito web. 
  9. Assicurati che ogni elemento del tuo annuncio sia ottimizzato per attrarre l’attenzione del pubblico target. Infine, imposta un budget giornaliero per la tua campagna.

Google Ads ti consente di controllare quanto spendere ogni giorno e ti addebiterà solo quando qualcuno fa clic sull’annuncio. È importante monitorare costantemente le performance delle tue campagne attraverso i report forniti dalla piattaforma e apportare eventuali modifiche necessarie per ottimizzare i risultati.

Con questi passaggi ben definiti, sei pronto a lanciare efficacemente le tue inserzioni e massimizzare il ritorno sull’investimento pubblicitario.

Come funziona una campagna Ads

Quando un utente esegue una ricerca su Google, viene effettuata un’asta tra gli inserzionisti che hanno selezionato parole chiave pertinenti alla ricerca dell’utente

Gli inserzionisti impostano un’offerta massima per quanto sono disposti a pagare per ogni clic sul loro annuncio (CPC) e indicano il budget giornaliero totale.
Un altro elemento cruciale è il punteggio di qualità (quality score), che Google utilizza per valutare la pertinenza e la qualità degli annunci. Questo punteggio si basa su diversi fattori, tra cui il tasso di clic atteso (CTR), la pertinenza dell’annuncio rispetto alla parola chiave e la qualità della pagina di destinazione.

Un punteggio di qualità elevato può ridurre i costi e migliorare la posizione dell’annuncio

Gli strumenti analitici offerti dalla piattaforma permettono agli inserzionisti di vedere quali annunci generano più clic e conversioni, consentendo loro di ottimizzare le campagne in tempo reale.
In sintesi, una campagna Ads efficace richiede pianificazione strategica, monitoraggio costante e ottimizzazione per massimizzare il rendimento sull’investimento pubblicitario.

Come ottimizzare i costi di una campagna Google Ads


Come si usa Google keyword Planner

Google Keyword Planner è uno strumento essenziale per chiunque utilizzi la piattaforma pubblicitaria  per promuovere il proprio business online.
Questo strumento gratuito permette di scoprire nuove parole chiave rilevanti per il proprio settore, stimare i volumi di ricerca e pianificare campagne pubblicitarie efficaci.

Per utilizzare Google Keyword Planner, è necessario innanzitutto avere un account.

  1. Dopo aver effettuato il login con le credenziali del profilo Google, si può accedere (da questo link) allo strumento dal menu principale.
  2. Una volta aperto, si hanno due opzioni principali: “Scopri nuove parole chiave” e “Ottieni dati e previsioni sul volume di ricerca”. 
  3. Con “Scopri nuove parole chiave”, si possono inserire termini o URL relativi al proprio settore per ottenere suggerimenti su parole chiave correlate. Questo è utile per ampliare la copertura delle proprie campagne pubblicitarie o trovare nuove opportunità di mercato. 
  4. La seconda opzione, “Ottieni dati e previsioni sul volume di ricerca”, consente di analizzare le prestazioni delle parole chiave selezionate in termini di volume di ricerca mensile, competitività e costo medio per clic (CPC). Questi dati sono fondamentali per valutare l’efficacia delle parole chiave nella propria strategia di marketing. 
  5. Una volta identificate le parole chiave più promettenti, è possibile aggiungerle direttamente alla propria campagna di advertising. 
  6. È importante monitorare regolarmente le prestazioni delle parole chiave scelte e apportare modifiche se necessario, ottimizzando così il budget pubblicitario. 

In sintesi, Google Keyword Planner è uno strumento potente che fornisce insight preziosi sulle tendenze di ricerca degli utenti. Utilizzato correttamente, può migliorare significativamente il ritorno sull’investimento delle campagne G.A., aiutando a raggiungere un pubblico più vasto e pertinente.

La scelta delle keywords e delle frasi di ricerca


La scelta delle parole chiave e delle frasi di ricerca è un elemento cruciale per il successo delle campagne pubblicitarie. Una selezione accurata permette di attirare l’attenzione dei potenziali clienti e di ottimizzare il ritorno sull’investimento. Innanzitutto, è essenziale comprendere il comportamento e le intenzioni degli utenti.

Le parole chiave devono riflettere i termini che i potenziali clienti utilizzano quando cercano prodotti o servizi simili ai tuoi. Utilizzare strumenti come Google Keyword Planner può aiutare a identificare le keywords più rilevanti e con il giusto volume di ricerca.
È importante bilanciare tra parole chiave generiche e specifiche.
Le parole chiave generiche possono attrarre un pubblico ampio, ma potrebbero anche portare a clic meno qualificati.
Al contrario, le parole chiave specifiche, o long-tail, tendono ad essere meno competitive e possono portare a tassi di conversione più elevati, poiché rispondono a ricerche più mirate.

Oltre alle singole keywords, le frasi di ricerca giocano un ruolo fondamentale. Queste frasi sono spesso utilizzate dagli utenti che hanno già una chiara intenzione d’acquisto o stanno cercando informazioni dettagliate.
Includere frasi di ricerca pertinenti nella tua strategia Ads può migliorare significativamente la qualità del traffico verso il tuo sito web.

Infine, monitorare e ottimizzare costantemente le performance delle keyword è essenziale. Analisi regolari permettono di adattarsi alle tendenze in evoluzione del mercato e alle mutevoli esigenze dei consumatori.
Strumenti di analytics avanzati forniscono dati preziosi per affinare continuamente la strategia. In sintesi, una scelta strategica delle parole chiave e delle frasi di ricerca è vitale per connettersi efficacemente con i potenziali clienti attraverso G.Ads, massimizzando così l’efficacia delle campagne pubblicitarie online.

Quali sono i metodi di offerta alternativi al CPC

Quando si parla di advertising online, il costo per clic (CPC) è spesso il metodo di offerta più noto e utilizzato.
Tuttavia, esistono diversi metodi di offerta alternativi che possono essere più adatti a specifici obiettivi pubblicitari.

Ecco una panoramica dei principali metodi di offerta alternativi al CPC:

  1. Costo per mille impressioni (CPM): Questo metodo si concentra sul numero di volte in cui l’annuncio viene visualizzato, indipendentemente dal numero di clic ricevuti. È ideale per campagne focalizzate sulla brand awareness, poiché permette di ottenere un’ampia visibilità.

    2. Costo per acquisizione (CPA): Con questo approccio, si stabilisce un importo da pagare quando un utente compie un’azione specifica sul sito web, come completare un acquisto o registrarsi a una newsletter. Questo metodo è efficace per chi desidera massimizzare le conversioni.

    3. Offerta basata su ROAS (Return on Ad Spend): Qui, l’obiettivo è massimizzare il ritorno sull’investimento pubblicitario. Si imposta un target ROAS e la piattaforma ottimizza automaticamente le offerte per raggiungere tale obiettivo, rendendolo adatto per campagne orientate alle vendite online.

    4. Costo per visualizzazione (CPV): Utilizzato principalmente nei video su YouTube, questo metodo prevede il pagamento ogni volta che un utente guarda il video per almeno 30 secondi o interagisce con esso. È utile per chi vuole migliorare l’engagement attraverso contenuti video.

    5. Smart Bidding: Si tratta di una serie di strategie automatiche che utilizzano l’apprendimento automatico per ottimizzare le offerte in tempo reale. Include opzioni come “Target CPA“, “Target ROAS” e “Massimizza i clic”, tra altre strategie avanzate.

    Ogni metodo ha i suoi vantaggi e svantaggi e la scelta dipende dagli obiettivi della campagna e dal budget disponibile. Sperimentare diversi approcci può aiutare a identificare la strategia più efficace per raggiungere i propri obiettivi pubblicitari.

Come creare una campagna Google efficace


In che modo la piattaforma determina quali annunci pubblicare

G. Ads, utilizza un sistema d’asta per determinare quali annunci pubblicare e in quale posizione sulla pagina dei risultati di ricerca. Questo sistema complesso si basa su diversi fattori chiave che lavorano in sinergia per garantire la pertinenza e l’efficacia degli annunci. Il primo fattore è l’offerta dell’inserzionista, ovvero il massimo importo che è disposto a pagare per un clic sul proprio annuncio.

Il valore dell’offerta non è l’unico elemento determinante:

  • Google considera anche il punteggio di qualità (Quality Score) dell’annuncio, un parametro che valuta la rilevanza e la qualità complessiva dell’annuncio stesso, della parola chiave e della pagina di destinazione. Un punteggio di qualità elevato può ridurre il costo effettivo per clic e migliorare la posizione dell’annuncio. 
  • Prende in considerazione l’impatto delle estensioni annuncio e altri formati pubblicitari. Le estensioni, come collegamenti a siti aggiuntivi o numeri telefonici, possono aumentare la probabilità di interazione con l’annuncio e quindi influenzare positivamente le performance. 
  • Un altro aspetto cruciale è la pertinenza dell’annuncio rispetto alla ricerca effettuata dall’utente. Google analizza le parole chiave inserite nella ricerca e le confronta con quelle associate all’annuncio per garantire che gli utenti trovino informazioni utili e pertinenti. 
  • Infine, valuta le prestazioni passate degli annunci. Gli inserzionisti con una storia di annunci efficaci possono beneficiare di una maggiore visibilità.

In sintesi, G.A. utilizza un approccio integrato che combina offerta economica, qualità e pertinenza per decidere quali annunci pubblicare. Questo sistema assicura che gli utenti vedano contenuti rilevanti mentre gli inserzionisti ottengono il massimo ritorno sugli investimenti pubblicitari.

Prospettive diverse sull’argomento

  • Vantaggi dell’uso dell’AI: l’integrazione dell’AI può significativamente ridurre il tempo e il budget necessari per la creazione e l’ottimizzazione delle campagne, migliorando l’efficacia complessiva degli annunci. La continua evoluzione dell’AI e del machine learning migliorerà la capacità di ottimizzare le campagne in tempo reale, offrendo risultati più precisi e personalizzati.
  • Sfide e limitazioni: nonostante i vantaggi, l’uso dell’AI richiede una comprensione approfondita delle funzionalità e delle limitazioni della piattaforma. Inoltre, la dipendenza da strumenti automatizzati può talvolta limitare la creatività e la personalizzazione degli annunci.
  • User Experience: l’integrazione sempre più impattante delle AI, avrà anch’essa un impatto sull’ottimizzazione dell’esperienza utente, con annunci più personalizzati e interattivi che migliorano l’engagement e le conversioni.

Integrare le campagne di advertising all’interno della strategia di web marketing

  • SEO e content marketing: le campagne Google Ads sono spesso integrate con strategie SEO e content marketing per creare un approccio olistico al marketing digitale.
    Ad esempio, possiamo utilizzarle per “testare” delle parole chiave, nel senso di comprendere cioè se questi intenti di ricerca sono funzionali a portare traffico in target e generare conversioni. Questo perché i tempi per posizionare e ottimizzare lato SEO un sito web dipendono da molte variabili e il riscontro non è mai immediato, ma proiettato nel medio periodo.
    Altro aspetto è quello di presidiare la SERP sia con i posizionamenti organici del sito, che con gli annunci sponsorizzati. Questa strategia permette potenzialmente di aumentare il CTR in SERP ed evitare che quello spazio sia invece presidiato dai competitor.
     
  • Social media advertising: le piattaforme di social media come Facebook e LinkedIn offrono strumenti di advertising che possono essere utilizzati in combinazione con gli annunci PPC di Google per raggiungere un pubblico più ampio.
    Se pur possano sembrare delle semplici alternative, la differenza sta nell’intento di ricerca. Google Ads va a intercettare un intento di ricerca consapevole, ossia di un utente che sta effettuando una ricerca attiva, avendo già consapevolezza del prodotto/servizio di cui ha bisogno.
    Nel caso invece dell’advertising nei social media (Meta Ads, Linkedin Ads), le campagne vanno a intercettare l’intento di ricerca latente. Ossia vanno a intercettare un “bisogno” non palesato dall’utente, ma cercano di stimolare il suo interesse/attenzione per il prodotto/servizio oggetto della sponsorizzata.

    La combinazione dei differenti strumenti, rende più completa la copertura di quello che potremo definire come pubblico target.
    Come si può intuire i differenti strumenti non sono alternativi ma complementari, funzionali cioè a una strategia di marketing strutturata per raggiungere obiettivi comuni.

Esempi di applicazione:

  • E-commerce: le campagne di advetising sono fondamentali per gli e-commerce, poiché permettono di raggiungere utenti che stanno attivamente cercando prodotti simili a quelli offerti.
  • Servizi B2B: per le aziende B2B, lo scopo è quello di generare lead qualificati e aumentare la brand awareness tra i professionisti del settore.

Consigli Pratici

Suggerimenti applicabili

  • Utilizzare strumenti AI: l’uso di strumenti come l’AI Google Ads Copy Generator di Hub Spot (ad oggi in free use previa iscrizione) o Google Ads generator di Copy AI, possono essere un valido aiuto (con la necessaria supervisione umana dell’output) per creare ad copy persuasive e mirate in pochi minuti.
  • Monitorare le prestazioni: monitorare con costanza le prestazioni della campagna e apportare modifiche e aggiustamenti per migliorare il CTR e le conversioni.
  • Ottimizzare le parole chiave: utilizzare parole chiave rilevanti (grazie anche all’utilizzo dello strumento di pianificazione delle parole chiave presente nella console dello strumento) e aggiornare regolarmente la lista in base ai dati progressivamente raccolti dalle campagne, per mantenere l’efficacia della campagna.

Best practices

  • Definire chiaramente gli obiettivi: individuare  un obiettivo chiaro per la campagna e assicurarsi che tutti gli elementi siano allineati con questo goal.
  • Scegliere il budget: stabilire un budget che sia adeguato agli obiettivi e alla concorrenza dello specifico settore, aumentalo gradualmente man mano che si ottengono più dati.

Riflessioni finali

La creazione e l’ottimizzazione di campagne, richiedono una combinazione di strategia, tecnologia e monitoraggio costante. Utilizzando strumenti AI e seguendo best practices, si possono migliorare significativamente l’efficacia delle campagne e raggiungere gli obiettivi di marketing.

 


Novità I° trimestre 2025

Google Performance Max (PMax)

Panoramica generale

G.P.M. (PMax) è un tipo di campagna Google Ads basata sugli obiettivi che sfrutta l’intelligenza artificiale e il machine learning per ottimizzare le strategie pay-per-click (PPC) su tutti i canali Google, tra cui YouTube, la rete Display, la rete di Ricerca, Discover, Gmail e Maps.
Introdotta per sostituire le campagne Smart Shopping e Local, mira a semplificare la gestione delle campagne, aumentare il valore della spesa pubblicitaria e massimizzare le opportunità di conversione.

Punti chiave e temi principali

Che cos’è Performance Max (PMax)?

  • E’ una campagna basata su obiettivi che mira a trovare le migliori opportunità di conversione su tutti i canali Google da un’unica campagna.
  • Utilizza l’AI e il machine learning per automatizzare l’offerta, l’allocazione del budget e il posizionamento degli annunci in base agli obiettivi di conversione impostati (ROAS o CPA).
  • Integra dati da diverse campagne (Shopping, Ricerca) per ottimizzare le performance.
  • Citazione Rilevante: “PMax è un tipo di campagna shopping di Google Ads basata su obiettivi e può essere utilizzata per integrare le tue attuali attività di marketing. Grazie all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico, integra i dati delle campagne di shopping e di ricerca nella tua struttura annunci, e poi usarla su tutti i canali Google: YouTube, la rete Display, la rete di Ricerca, Discover, Gmail e Maps…”

Come funziona?

  • A differenza delle campagne tradizionali, non si impostano parole chiave o posizionamenti specifici. Si forniscono invece “asset” (immagini, video, testi), un budget giornaliero e un obiettivo di ROAS o CPA.
  • La campagna utilizza i dati di sessione dai Google Signals per ottimizzare.
  • Citazione Rilevante: “in una campagna PMax non si impostano parole chiave, obiettivi degli annunci o offerte d’asta come in una campagna sulla rete di ricerca.
    Al contrario, occorre seguire i seguenti passaggi: raccogliere tutti i materiali grafici… Creare un budget di tipo giornaliero. Impostare o un obiettivo di ROAS… o di CPA… Fornire il maggior numero possibile di dati di sessione dai Google signals.”
  • La macchina “va aggredire il Full funnel” ma può essere strutturata per mirare a specifiche fasi del funnel (es. Top funnel) escludendo o includendo determinati segmenti di pubblico o tipi di asset.

Vantaggi:

  • Pubblicità su tutti i canali Google: PMax decide il posizionamento ottimale in tempo reale in base agli obiettivi.
  • Asset e informazioni centralizzate: tutti gli asset sono in un’unica campagna, consentendo alla campagna di apprendere dalle interazioni su diversi canali e attribuire le conversioni in modo più completo.
  • Orientamento agli obiettivi di conversione: l’obiettivo aziendale e la spesa sono prioritari, ottimizzando i risultati in base a ROAS o CPA.
  • Automazione e semplificazione: riduce il lavoro manuale e la gestione di campagne separate.
  • Opportunità di crescita: libera tempo per concentrarsi sulla strategia e su altre aree del marketing.
  • Ricerca di nuovi segmenti di clienti: utile per chi cerca nuove possibilità di prospecting e vuole fare offerte solo su nuovi clienti.

Svantaggi e considerazioni:

  • Controllo limitato: l’automazione limita il controllo su target di pubblico, tipi di annunci e posizionamenti.
  • Effetto su altre campagne: Google dà priorità a PMax (eccetto parole chiave a corrispondenza esatta con ranking superiore), potenzialmente “consumando” performance da altre campagne Search o Display.
  • Difficoltà con le esclusioni: più difficile escludere termini di ricerca o posizionamenti rispetto alle campagne search tradizionali, anche se si possono escludere termini di brand a livello di account o URL.
  • Costi potenzialmente elevati all’inizio: richiede un budget significativo, specialmente se si hanno dati di conversione limitati. Google consiglia un budget giornaliero pari almeno a tre volte il CPA target.
  • Mancanza di trasparenza su asset specifici: difficile vedere quali conversioni derivano da asset specifici (es. video) o posizionamenti all’interno di PMax.
  • Necessità di pazienza: richiede tempo (almeno 6 settimane, a volte meno se ben strutturata) per l’apprendimento dell’algoritmo e la raccolta di dati significativi.
  • Traffico meno “pulito” per la Lead Generation: sebbene offra visibilità, i contatti potrebbero essere meno qualificati rispetto a campagne search mirate.

Best practice e suggerimenti per l’ottimizzazione:

  • Fornire dati di conversione preesistenti: più dati vengono forniti all’inizio, più velocemente la campagna apprenderà.
  • Impostare un obiettivo CPA iniziale: per una nuova campagna, impostare l’obiettivo su CPA (“Massimizza conversioni”) può aiutare a ottimizzare per un periodo di apprendimento più breve.
  • Fornire tutti i tipi di asset possibili: inclusi i video, altrimenti Google ne genererà uno automaticamente.
  • Creare gruppi di asset vari e tematici: suddividere gli asset per categoria di prodotto, brand o tema per mostrare annunci più pertinenti. PMax consente fino a 100 gruppi di asset per campagna.
  • Evidenziare promozioni e sconti: nelle descrizioni dei prodotti per aumentare le conversioni.
  • Segmentazione basata sui prodotti o servizi per ROAS: creare campagne separate per prodotti ad alto/basso margine o stagionali per ottimizzare il ritorno sull’investimento (Web Marketing Aziendale).
  • Impostare un ROAS target chiaro: utilizzare la strategia “Massimizza il valore di conversione” con ROAS target. Iniziare con un target leggermente inferiore per permettere al sistema di raccogliere dati, poi aumentarlo gradualmente (Web Marketing Aziendale).
  • Ottimizzare gli asset pubblicitari: utilizzare titoli e descrizioni vari, immagini ad alta risoluzione e video per migliorare il CTR e le performance (Web Marketing Aziendale).
  • Configurare i segmenti di pubblico: fornire dati di prima parte (elenchi clienti, CRM), segmenti di interesse e dati comportamentali da Analytics per accelerare l’ottimizzazione.
  • Caricare elenchi clienti: per fare offerte differenziate tra clienti nuovi ed esistenti.
  • Strutturare il funnel di conversione su Google Ads: creare azioni di conversione native su Google Ads (acquisto, aggiunta al carrello, checkout) per fornire dati precisi all’algoritmo, anche importando dati da GA4 come conversioni secondarie.
  • Utilizzare i segmenti di pubblico basati su eventi: creare audience basate su eventi specifici del data layer (es. view_cart, purchase) per profilare meglio il pubblico e utilizzare questi segmenti per includere/escludere nelle campagne.
  • Monitoraggio e ottimizzazione continua: attendere almeno 2 settimane prima di modifiche significative. Analizzare regolarmente i report per asset e canali. Testare nuovi asset e segmenti di pubblico.
  • Utilizzare gli insight della campagna: controllare i “consumatori in evidenza” (termini di ricerca utilizzati) per affinare le custom audience iniziali.

Chi può trarre maggiori benefici da PMax?

  • Rivenditori e-commerce in generale, specialmente quelli con cataloghi ampi e complessi che necessitano di automazione e strategie sofisticate.
  • Aziende con una “customer journey” più lunga che richiede touchpoint aggiuntivi.
  • Chi cerca attivamente nuovi segmenti di clienti.
  • Aziende con un budget sufficiente a garantire un apprendimento ottimale e con la pazienza necessaria per il periodo iniziale.

Performance Max vs. Smart Shopping:

  • Sebbene PMax abbia sostituito Smart Shopping, non è semplicemente una rinomina. PMax richiede una maggiore attenzione alla struttura degli asset, agli indicatori di pubblico e ai dati forniti.
  • I dati da GA4 (prima UA) e Google Ads nativo possono differire a causa del modello di attribuzione. Lavorare con dati nativi su Google Ads e importare GA4 come secondario è consigliato.


Le campagne Performance Max offrono un approccio potente e automatizzato per raggiungere i clienti su tutti i canali Google e massimizzare le conversioni/ROAS. Tuttavia, il loro successo dipende in larga misura da una configurazione strategica, dalla fornitura di dati di alta qualità (inclusi dati di prima parte e segmenti di pubblico ben definiti) e da un monitoraggio continuo. 

Non sono una soluzione “set and forget” e richiedono un’attenta pianificazione, specialmente nella struttura degli asset e nell’utilizzo degli indicatori di pubblico.
Per gli e-commerce, una segmentazione basata sui prodotti e l’ottimizzazione del ROAS sono cruciali.  Per la lead generation, è fondamentale monitorare attentamente la qualità dei lead dagli insight della campagna.

Per un’implementazione efficace, è consigliabile approfondire ulteriormente ciascun aspetto, specialmente la struttura degli asset, l’ottimizzazione dei feed di prodotto e la configurazione dei segmenti di pubblico avanzati basati sugli eventi.

 


 

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